Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 27 Dicembre 2023 Ore 00:26:14 Aggiorna

Brexit: il 31 ottobre la Gran Bretagna uscirà dall’UE senza accordo

Boris Johnson sembra intenzionato ad andare incontro a una Brexit no deal. Ma come si prepara la Gran Bretagna?


Tra circa 2 mesi la Gran Bretagna uscirà dall’UE e nonostante Londra, già 3 anni fa, avesse manifestato la sua volontà di restare nell’Unione, il Governo britannico sembra intenzionato a marciare per un’uscita senza accordo.

La Brexit verrebbe così forzata, senza tenere in considerazione i danni che arrecherebbe all’economia londinese e a quella del resto del Paese.
Inoltre verrebbero inevitabilmente intaccati i rapporti della Gran Bretagna con il resto dell’Europa e del mondo.

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha assicurato che la sua città resterà aperta all’estero e all’economia globale, come del resto ha sempre fatto. Basti pensare che Londra conta oggi più di 1 milione di cittadini dell’Unione che lavorano attivamente sul suo territorio.

Sta di fatto però che mancano meno di 70 a una Brexit no deal, e la Gran Bretagna si deve preparare. 
Nel frattempo gli investitori internazionali (dati del Financial Times), da quando Theresa May ha dato le dimissioni, hanno ritirato 4 miliardi di dollari dai fondi azionari britannici e sono evidentemente spaventati dalla situazione che si prospetta.

La campagna informativa per la Brexit: get ready for brexit

Sabato si è tenuta la manifestazione di tutto il Paese contro Boris Johnson e ieri è partita la campagna informativa del costo di 100 milioni di sterline per parlare a cittadini e turisti riguardo a quello che succederà dopo il 31 ottobre.

Il motto della campagna è “get ready for brexit” e coinvolgerà la stampa, i social e la tv. Sul sito del Governo britannico è stata istituita una sezione nella quale sono inserite tutte le informazioni utili.

Il sito contiene un questionario per privati e aziende che ha l’obiettivo di spiegare quale sia l’impatto immediato e concreto della Brexit sul Paese. Da parte degli utenti si ha la possibilità di specificare se si intenda viaggiare nell’Unione Europea, esportare nell’UE o se si è cittadini britannici che vivono in un Paese dell’Unione. Il sito genera poi delle “istruzioni personalizzate” per attrezzarsi in caso di Brexit senza accordo.
Inoltre i viaggiatori vengono informati  sulla possibilità che ci potrebbero essere ritardi alla frontiera in seguito al 31 ottobre, i proprietari di animali domestici sono invitati a consultare il veterinario prima di viaggiare nell’UE e ai cittadini è consigliato di prestare attenzione alle tariffe telefoniche nel caso cessi la legge europea che prevede il roaming soltanto per gli Stati aderenti all’UE.
I dati per adesso ci parlano però di una Gran Bretagna spaventata solo in parte dalla Brexit: il 50% della popolazione britannica ritiene probabile un’uscita per il 31 ottobre, il 42% delle piccole e media imprese non ritiene di essere preparato alla Brexit e soltanto il 31% di loro si è documentato sul tema.