Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 27 Dicembre 2023 Ore 00:26:14 Aggiorna

Filosofia ed estetica per comprendere il valore economico di un'opera d'arte

Guido Brivio, filosofo ed esteta, ci ha raccontato da cosa deriva il valore economico di un'opera d'arte


Guido Brivio, studioso di estetica e docente all’Università di Torino, interverrà al talk organizzato a Lugano da Hammer Partners, il 21 settembre alle ore 15:00.
L’incontro, dedicato al tema “arte e finanza”, si terrà al Lugano Exhibition Center, nel corso di Wopart, la fiera internazionale dedicata all’arte su carta.
Investorado l’ha incontrato in esclusiva, per parlare in anteprima di alcuni temi che verranno poi approfonditi durante l’incontro.

Dott. Brivio. Inizierei parlando di lei. Mi può spiegare in breve di cosa si occupa?

“Io sono uno studioso di filosofia ed estetica e nel concreto mi occupo di temi che hanno a che fare con la bellezza e con l’arte, sia facendo delle riflessioni teoriche su questi temi, sia analizzando nel concreto le opere.
Di recente ad esempio mi sono occupato di artisti contemporanei e nella mia ultima pubblicazione dedicata a Jacques Martinez – artista che ha esposto alle ultime Biennali di Venezia - ho voluto dare una lettura filosofica delle opere d’arte tramite il libro Kairos Melancolia (Paris, Galilée, 2019); l’opera come strumento per pensare. Ho voluto rivelare l’opera d’arte alla luce di una prospettiva filosofica, estraendo l’impensato che sta all’interno dell’opera stessa. 

Inoltre, al di fuori dell’attività accademica e di ricerca c’è un tentativo da parte mia nel cercare di diffondere la filosofia nella vita pubblica e sociale. Svolgo degli incontri in contesti extra accademici, nei quali discuto di come la filosofia possa entrare nella vita di tutti i giorni ed essere d’aiuto alla collettività.
Questo è l’ambito delle cosiddette pratiche filosofiche, di cui mi occupo da diversi anni, e che vede la filosofia non come un lusso, ma come una risposta alla vita che nasce dalle domande che la vita stessa pone.

Per quanto riguarda invece l’incontro che si terrà il 21 settembre vorrei chiederle innanzitutto cosa ne pensa di Wopart e dell’arte su carta.

“Per quanto riguarda le opere su carta posso dirle che a mio avviso hanno una freschezza e un’immediatezza nel modo di trasmettere un messaggio o un significato, che spesso altre tecniche artistiche non riescono ad avere.
Questo vale per ogni tipo di arte sua carta: dal semplice disegno, all’acquarello, fino ad arrivare alla punta metallica su carta, una tecnica rinascimentale che però ancora oggi si riesce a reperire in alcuni artisti.

Le opere su carta hanno una vitalità inversamente proporzionale al supporto su cui è realizzata: il supporto è fragile, ma la vitalità è grande. La carta conferisce all’opera un valore particolare: il disegno originariamente nasce come idea e bozza dell’artista, dal quale nasce l’opera definitiva. Dalla carta nascono le idee che danno poi luogo all’arte in generale.

Cosa ne pensa invece del rapporto “arte e finanza”, il tema su cui si baserà il talk del 21 settembre prossimo?

“Per quanto riguarda il valore di un’opera io non posso parlare da economista, ma le parlo del valore dal punto di vista dell’estetica, che poi si interseca inevitabilmente con il valore economico.
Partiamo dalla parola valore. Questo termine ha una doppia valenza: il valore economico e quello intrinseco, che riguarda il pregio e l’essenza di un’opera.
Come si misura il valore di un’opera? Partendo dall’elemento estetico che è fondamentale. L’opera non può prescindere dalla sua bellezza.

Inoltre un elemento importante, che non si vede, ma da cui un’opera non può prescindere, è il lavoro che sta dietro ad un’opera, che potremmo definire l’aspetto artigianale.
È necessario porsi alcune domande. Quanto tempo ci è voluto a realizzare quell’opera? Quanto lavoro? Quanta capacità tecnica, di sensibilità e di riflessione sono state necessarie prima che l’opera venisse ideata?
Il tempo in particolare è un elemento fondamentale nella valutazione di un’opera. Non solo il tempo dell’esecuzione, ma tutto il processo creativo che ha portato alla nascita dell’opera d’arte.

Questo è un problema rispetto all’arte contemporanea, che spesso non è arte.
Mi spiego meglio. Nell’arte contemporanea è opportuna capire cosa sia arte e cosa no, e questo si riflette anche sull’aspetto economico dell’arte. È evidente come un investitore che compri un’opera d’arte che non sia tale, non faccia un buon investimento. È quindi opportuno distinguere quello che sta dietro a un’opera, il processo creativo che la genera. L’arte non è pubblicità, ma presuppone che dietro a essa ci sia lavoro e tempo. L’artista deve avere delle qualità effettive, tangibili e difficilmente reperibili su larga scala.

L’arte non può essere improvvisata ma richiede lavoro, capacità tecniche e tempo.
Un artista è una persona che vive di arte, non qualcuno che fa business seguendo i trend del mercato e improvvisandosi tale. Lo dico in un modo diretto: l’artista sta nel suo studio e lavora.

È poi necessario sottolineare come anche lo spettatore e il gallerista debbano avere un occhio e una competenza per riconoscere l’opera d’arte. Anche queste qualità non si acquisiscono dall’oggi al domani. La competenza per valutare il valore di un’opera non è pensabile che possa maturare rapidamente, al pari di una nozione tecnica, ma deriva da amore e dedizione per l’arte.
La valutazione di un’opera non può prescindere da questi aspetti e di conseguenza nemmeno il “buon investimento” lo può fare.

Oggi è l’epoca in cui ci passano davanti tante immagini, ma l’esperienza comune di chi guarda è l’esperienza di qualcuno che vede?
Così come noi vediamo tante immagini, ma in modo superficiale, allo stesso modo vediamo tante opere d’arte, ma non le vediamo realmente.
Dobbiamo imparare ad avere l’occhio del conoscitore, il solo che permette di vedere il valore dell’opera e se essa durerà nel tempo. Questo è il punto. Se non facciamo questo come potremo capire cosa tra 30 anni avrà un vero valore?
Il mercato dell’arte non penso possa prescindere da questa considerazione.


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