Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 27 Dicembre 2023 Ore 00:26:14 Aggiorna

Il mercato dell’arte in Italia: case d’asta e collettivi di artisti

I trend delle case d'asta in Italia, le problematiche che riscontrano e il fenomeno dei collettivi di artisti


Nel primo semestre di questo 2019 Wannenes ha conquistato il podio dei lotti battuti dalle casa d’asta italiane; il 29 luglio a Monte Carlo una coppia di orecchini con diamanti e zaffiri è stata venduta a una cifra che sfiorava i 3 milioni di euro.

La casa d'asta ha chiuso il primo semestre con un incremento del 27% dell’aggiudicato (diritti esclusi). Questo per Wannenes è stato possibile grazie alla sua forte presenza sui mercati internazionali (57,9% delle vendite), soprattutto per merito degli acquirenti che provengono da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.

Nel secondo semestre Art- Rite Auction House punterà invece molto sul mercato dei gioielli e sulla Comic Art e il calendario delle aste sarà contornato da eventi e mostre per far conoscere gli artisti emergenti.

Questi sono soltanto due esempi di come si stanno muovendo le case d'asta. Quali sono invece le tendenze generali?

Le tendenze delle case d'asta: l'exploit dell'online

Diverse case d’asta hanno rilevato un incremento nella vendita dei dipinti antichi, anche se è ancora presto per parlare di un vero e proprio trend.
Più in generale ha invece preso piede il mercato delle aste elettroniche, dove prevalentemente si hanno transazioni di piccola e media fascia. Nell’ambito delle aste online le case d’asta hanno l’intento di ampliare sia il fenomeno della vendita diretta sul web, che quello delle aste elettroniche.
Questo permette alle opere invendute, e si parla di una percentuale notevole, di poter confluire in una vetrina virtuale ed essere comprate successivamente, anche quando l’asta fisica è terminata.
L’avvento dell’online ha poi dilatato i tempi di vendita. Nel momento in cui viene annunciata un’asta fisica l’opera è possibile comprarla in un tempo circoscritto, mentre adesso si parte almeno un mese prima con la pubblicazione di un catalogo online, e le offerte per l’opera possono partire già a questo punto. Tramite le aste online è possibile comprare ogni tipologia di prodotto, e inoltre si avvicina all’arte una maggior fetta di pubblico, dando la possibilità anche alle piccole case d’asta di essere raggiunte da tutti.
Infine il fattore virtuale apre più facilmente il panorama verso i mercati esteri, eliminando le distanze fisiche per evidenti motivi.

L’exploit delle aste virtuali non vuole però compromettere il mercato delle aste fisiche, dove l’intento è quello di mantenere alta la qualità dell’offerta. Per fare alcuni esempi di mercati in salute possiamo citare il mercato dei vini, dei manoscritti e delle auto d’epoca.

Le difficoltà delle case d'asta e la normativa

All'interno delle case d'asta non mancano però le difficoltà, soprattutto se si parla di un numero importante di trattative: gli insoluti ad esempio potrebbero essere gestiti in maniera ottimale se ci fosse maggiore sinergia tra le case d’asta e una condivisione dei clienti insolventi, ma per adesso il quesito, anche se discusso dall’Associazione Nazionale case d’asta non ha ancora trovato una valida soluzione.

Un altro problema riguarda la lentezza degli organi ministeriali di controllo sulla circolazione dei beni di interesse culturale in entrata e in uscita dal territorio nazionale. I tempi per ottenere i permessi di libera circolazione all’estero o importazione in italia sono eccessivi e per un’azienda che magari ha sede a Milano e Parigi, e tratta clienti da tutto il mondo, i disagi sono evidenti.

Infine, anche le leggi sull'esportazione di beni sono problematiche perché restrittive e, di recente, il Ministero dei beni Culturali ha emanato delle disposizioni che contrastano con la legge del 2017 che regola l’esportazione di opere d’arte, e con la quale la case d'asta iniziavano ad avere confidenza. 

Per il futuro si ha quindi l'auspicio che vengano ridotti i tempi, semplificata la burocrazia ed emanata una normativa chiara ed esaustiva.

Il fenomeno dei collettivi di artisti: la sostenibilità dell’arte

Per quanto riguarda i trend artistici invece vogliamo citare i collettivi di artisti: gruppi di professionisti che lavorano per obiettivi comuni e rinunciano alla fama a favore della sostenibilità.
L’anonimato contribuisce ad aumentare il livello di confronto e talenti diversi che lavorano in sinergia creano progetti ambiziosi, che vanno oltre le capacità di un singolo artista.
Questa forma d’arte non va a discapito del mercato, al contrario. Gli artisti si sostengono e condividono interessi, supportandosi anche a livello economico per partecipare ad esempio a bandi.
L’esempio di collettivo più famoso in Italia è “Oreste”, un gruppo indefinito di persone che dalla fine degli anni ‘90 si interroga sul modo di fare arte in italia. Il fenomeno è però internazionale.
Per concludere è doveroso citare le problematiche che colpiscono i collettivi di artisti; quelle principali riguardano il fatto che spesso questi gruppi si sciolgono o cambiano i loro componenti, anche per il fatto che la loro gestione economica è complessa, rispetto a quella di un artista singolo.