Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 27 Dicembre 2023 Ore 00:26:14 Aggiorna

Italia Circolare: il portale online che racconta l'economia circolare nel nostro Paese

Paolo Marcesini, content director in Aida Partners, dal 1 luglio ha lanciato un portale che racconta il made in Italy dell'economia circolare


Investorado ha incontrato Paolo Marcesini, giornalista che da decenni si occupa di cultura, creatività e sostenibilità e direttore di MEMO Grandi Magazzini Culturali, oltre che content director in Aida Partners.

Dal 1 luglio è direttore di “Italia Circolare", il primo portale online che racconta il made in Italy dell’economia circolare.
Le storie esistono solo se le sai raccontare e per l’economia circolare vale lo stesso. È una bella storia, ma devi saperla raccontare in modo adeguato e con la giusta consapevolezza.

Italia Circolare è un progetto editoriale che valorizza, racconta e comunica la cultura dell’Economia Circolare in Italia e il suo impatto sociale, economico e formativo sui territori. Questa iniziativa è un sistema aggregato di contenuti, un portale web, una newsletter, una community, un progetto formativo e una nuova offerta di servizi al mercato pubblico e privato della sostenibilità.

Economia lineare ed economia circolare

Nonostante se ne parli molto, in pochi sanno davvero che cosa si tratti quando si parla di economia circolare.
L’economia lineare presuppone l’esistenza di un uomo che produce e di uno che consuma e la linea diretta che li unisce è una filiera che produce beni, servizi e con loro rifiuti e scarti di produzione di cui nessuno, sino ad oggi, si è mai occupato sul serio.
Improvvisamente ci siamo resi conto che questo sistema non funziona più perché la materia prima per produrre è finita. Oggi siamo 7,6 miliardi di persone che stanno esaurendo le risorse prodotte da 1,7 pianeti come il nostro. Ogni anno l’economia mondiale consuma quasi 93 miliardi di tonnellate di materie prime tra minerali, combustibili fossili, metalli e biomassa. Di queste, solo il 9% sono riutilizzate. Si calcola che nel 2050, 9.8 miliardi di persone consumeranno le risorse prodotte da 3 pianeti come la Terra.
L’uomo che produce è quindi il responsabile della materia finita ed è obbligato a creare un diverso sistema di produzione che genera materia prima seconda dagli scarti e recupera, riusa e ricicla tutto quello che mette sul mercato.

L’economia lineare diventa così economia circolare. Ma in quali settori si sviluppa? L’economia circolare è molte cose: è la bioeconomia che cerca negli scarti dell’agricoltura e del food le molecole che giovano al benessere e alla salute di esseri umani e animali. Un esempio? I polifenoli, un ottimo antiossidante, che conoscevamo perché contenuti nell’olio extravergine di oliva, ma che non sapevamo fossero presenti in grande quantità anche nell’acqua di vegetazione (lo scarto primario dei frantoi).

C’è poi l’economia circolare delle costruzioni che preferisce ricostruire utilizzando materiali sostenibili e rinnovabili, quella dei territori che cercano nelle loro tradizioni la strada dell’innovazione e dello sviluppo, quella della rigenerazione dei suoli, quella del riuso che preferisce aggiustare, quella dell’energia che si alimenta di fonte rinnovabili e rifiuti organici, quella del design di prodotto che pensa a nuovi modi a impatto zero o quasi per consumare e quella della condivisione, che premia l’uso delle cose e non la loro proprietà.

Lo spreco viene trasformato in opportunità e riguarda tutto il sistema di relazione tra produzione e consumo: l’energia, il suolo, la progettazione, la costruzione, i materiali, il retail, i rifiuti, la ricerca scientifica, la bioeconomia, il benessere dell’uomo e degli animali.

Il made in Italy dell'economia circolare

L’Italia vanta alcuni primati. Ad esempio è al primo posto tra i grandi Paesi UE per il recupero dei rifiuti, con il suo modello di produzione che si autorigenera. Tutto, o quasi, si ricicla e poco, o nulla, diventa rifiuto. Ma questo non è sufficiente. È necessario rendere consapevole la classe dirigente pubblica e privata che il tema dell’economia circolare è un tema di sistema, che riguarda l'intero Pianeta.

Possiamo citare alcuni numeri per rendere l’idea. In questo ambito, a livello globale, si parla di investimenti per un valore di 3.000 miliardi di euro. Inoltre la Commissione Europea ha affermato che entro il 2025 saranno allocati, tra fondi pubblici e privati, circa 875 miliardi di euro che verranno investiti nell’aggiornamento delle filiere produttive. Nello specifico, in Italia parliamo di circa 88 miliardi, per un totale di circa 575mila nuovi posti di lavoro. Vista in questo senso l’economia circolare per il nostro Paese  è una grande opportunità.

Economia circolare: opportunità e urgenza

L’economia circolare somma però opportunità e urgenze. L’urgenza è data dalla materia che è finita. L’opportunità viene definita oggi come opportunità della convenienza; le aziende più responsabili si sono accorte che essere circolari conviene e quindi si stanno attrezzando per esserlo. Il cammino è ancora lungo ma non possiamo tornare indietro, perché l’Economia Circolare non è una scelta possibile di futuro. È l’unico futuro possibile.

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