Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 27 Dicembre 2023 Ore 00:26:14 Aggiorna

L'industria italiana è in crisi: i dati del 2019

L'industria del nostro Paese è in rosso. Un anno fa l'output cresceva del 3%, oggi invece si ha una caduta generale


L'industria italiana ad Aprile ha avuto un calo generale, si salva solo il settore alimentare. Per il secondo mese consecutivo la produzione industriale finisce in rosso, sia nel confronto congiunturale (-0,7%), che in quello annuo (-1,5%).

Il dietrofront si ha quasi ovunque, e nello specifico riguarda i beni strumentali e quelli intermedi; segnale di un indebolimento degli scambi di fornitura e una frenata delle attività di investimento. Il risultato? La crescita dei primi 2 mesi di questo 2019 è cancellata e l’indice di produzione sceso sotto quota 105. Un indice più basso si è avuto solo alla fine del 2018.

I settori maggiormente in perdita sono quello del tessile-abbigliamento (-8,2%), macchinari e attrezzature (-6,2%) e mezzi di trasporto (-6,1%). Anche l’impiantistica è in calo, al contrario dell’anno scorso, periodo nel quale aveva registrato ottime medie e innalzato l’indice di produzione.

Il punto critico dell’area meccanica resta però l’auto, dove la produzione arretra del 17,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, aggravando il bilancio del primo quadrimestre, ora in rosso del 14,7%.
Questo problema però non riguarda solo l’Italia, ma anche Paesi extraeuropei tra cui Usa, Messico, Canada e soprattutto Cina.

Per i nostri componentisti è particolarmente importante la situazione della Germania: la produzione tedesca di vetture è in calo del 10% (235mila unità in meno). A maggio tuttavia l’output del mese è in crescita del 2% e questo sembra essere un segnale di stabilizzazione.La ripresa è auspicabile, soprattutto a fronte di quello che accade nelle regioni italiane più collegate al mondo dell’auto, come ad esempio l’area di Vicenza, il Piemonte e la Lombardia (che comunque rimane la prima economia regionale). Tutte queste aree hanno accusato il colpo.

In conclusione, solo i settori dei beni di consumo non durevole (alimentare e bevande), si salvano e sono in crescita durante questo 2019, mentre gomma-plastica, chimica e farmaceutica limitano i danni e chiudono il mese senza perdite. Lo scenario è molto diverso dallo stesso periodo del 2018, quando l’output industriale nel nostro Paese cresceva oltre il 3%.

Il quadro generale resta poco chiaro, e le prospettive per il terzo trimestre del 2019 rimangono incerte. Il dato sicuro è che l’intera industria italiana è in difficoltà e quest’anno si annuncia come un periodo difficile.

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