Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 27 Dicembre 2023 Ore 00:26:14 Aggiorna

Mercato immobiliare: il rallentamento si affaccia in Italia ed Europa

Qual è il ritmo degli investimenti immobiliari in Italia e in Europa? Uno studio di "Scenari Immobiliari" lo analizza


Il rallentamento del mercato immobiliare, arrivato al termine del suo ciclo positivo, si affaccia in Europa e Italia. Al Forum di Santa Margherita Ligure di venerdì 13 settembre Scenari Immobiliari presenterà uno studio secondo il quale il ritmo degli investimenti immobiliari è sceso in tutta l’UE.

Il mercato immobiliare in italia

In Italia da inizio luglio a metà agosto le operazioni concluse hanno generato un controvalore di 1,5 miliardi di euro. Nel 2017 e nel 2018 il totale del terzo trimestre ha registrato 1,6 miliardi di volumi. Scenari Immobiliari stima che dal 2010 al 2020 sono stati investiti nel settore non residenziale in Italia circa 64 miliardi di euro, il 42% in Lombardia.

Ma come potrebbe finire l’anno? Si stimano volumi di otto miliardi di euro di investimenti, di cui 5,1 miliardi di provenienza estera.
Nel settore residenziale italiano i prezzi fermi spingono le compravendite, che dovrebbero arrivare a quota 670mila nel 2019 (+9,8% rispetto al 2018), per poi salire a 700mila nel 2020, anno in cui si aspetta una lieve ripresa delle quotazioni (circa 1%).
Il fatturato del residenziale sarà di circa 96 miliardi di euro a fine 2019, con un incremento del 3,1% sul 2018.
Il mercato italiano però non riesce a stare al passo con il ritmo di crescita degli altri Paesi europei. Soltanto nell’area di Milano il real estate ha un andamento positivo e in linea con i posti migliori del continente. In tante altre zone il movimento del mercato è sui livelli degli anni di crisi, con le quotazioni che sono in calo costante. Le offerte sono scadenti e i potenziali acquirenti preferiscono non comprare: pochi mutui erogati, nonostante i tassi d’interesse siano ai minimi storici.

Il mercato immobiliare in Europa

Anche sul fronte europeo però il mercato immobiliare rallenta (mantenendo comunque un ottimo ritmo di crescita), a causa di una frenata generale del Vecchio Continente. Il 2018 è stato un anno record, con oltre 260 miliardi di euro di transazioni nel real estate e i primi sei mesi di quest’anno fanno presumere che sarà un anno positivo, anche se non quanto quello passato. Secondo l’Osservatorio di Scenari Immobiliari nei prime sei mesi il volume degli investimenti immobiliari europei ha generato un fatturato di poco più di cento miliardi, vale a dire il 13% circa in meno rispetto al primo semestre 2018.

Nelle principali capitali europee la media degli investimenti è calata invece del 10 per cento. Il segmento più attivo è il residenziale, seguito dagli uffici, mentre quello in maggiore difficoltà è il commerciale, in calo del 31% su base annua. Gli uffici continuano a essere la fetta di mercato più significativa, con una percentuale che ha ormai raggiunto il 50% degli investimenti totali europei nel real estate.

Per quanto riguarda l’aumento dei prezzi in Italia è stimata una crescita zero delle quotazioni, con una previsione del +1% per il 2020, dato che va confrontato con il +9,1% della Germania, il +4,9% della Spagna e il 3,5% della Francia.
La città più interessante in cui investire è Parigi, mentre Londra vede una diminuzione degli investimenti del 39%, a causa della Brexit.
Anche la Spagna resta molto interessante, mentre il mercato della germania è a macchia di leopardo.

Il maggior incremento di fatturato nel mercato immobiliare stimato a fine anno si osserva in Francia (+7,5% nel 2019), a cui seguono la Spagna (6,6%) e la Germania (6,3%). Se poi si va oltreoceano gli aumenti diventano a 2 cifre: gli Stati Uniti sperimentano un vero e proprio boom (+14,5%).