Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 27 Dicembre 2023 Ore 00:26:14 Aggiorna

Il panorama in Italia e in Europa dopo le elezioni europee: il parere di Leopoldo Gasbarro

Investorado ha chiesto al Direttore del Wall Street Italia cosa accadrà in seguito alle elezioni europee del 26 maggio scorso


Abbiamo chiesto a Leopoldo Gasbarro, Direttore della rivista finanziaria Wall Street Italia, un parere su quello che succederà in Italia e in Europa in seguito al risultato delle elezioni europee del 26 maggio scorso. Cosa accadrà nel vecchio continente? E in Italia?

L’attenzione verso l’Europa è aumentata, lo testimonia l’aumento di votanti. Dall’altro lato però la grande quantità di voti presa da quei partiti che per alcuni aspetti sono antieuropeisti non aiuta gli equilibri del vecchio continente. L’Unione Europea ha le sue colpe perché non è possibile attuare solo politiche di intransigenza e austerità: i cittadini non gradiscono. Ci sono Paesi che vanno a velocità e ritmi diversi (uno di questi è l’Italia) ed è un aspetto da tenere in considerazione nella politica internazionale.
Questi partiti hanno ricevuto un grande consenso, anche tra i più giovani, e la notizia non mi meraviglia. Il mondo della politica europea è datato e i ragazzi votano un’Europa differente perché vogliono un’Unione diversa, che sia più elastica, oltre che proiettata verso la crescita e il futuro.

Le faccio l’esempio di Greta Thunberg: il fatto che una ragazza di 16 anni sia diventata il principale rappresentante del movimento ambientalista più forte al mondo è l’emblema di quanto i politici europei siano oggi anacronistici. Io dico che Greta Thunberg è il più grosso bluff degli ultimi anni, e lo dico in senso buono. Mi spiego meglio: non dovrebbe essere una ragazzina ad occuparsi di temi così importanti, ma dovrebbe essere la politica a farlo. Nel guardare le facce dei politici, nei video di Greta che parla al Parlamento europeo, si ha la sensazione di assistere a qualcuno che viene preso a schiaffi in casa propria.

In ogni caso queste elezioni avranno conseguenze anche sulla politica interna del nostro Paese. Prevedo un autunno duro per l’Italia e la possibilità che si instauri un Governo tecnico è abbastanza elevata. L’attuale governo potrebbe abdicare per qualche mese e lasciare spazio a un Governo tecnico che faccia delle riforme strutturali, in cui a farne le spese saranno i cittadini. Lo dico perché nessun Governo si è mai preso il rischio di fare delle riforme patrimoniali importanti. Se guardiamo al passato Amato e Monti sono due esempi. Nessun politico ha intenzione di fare una Patrimoniale perché si giocherebbe la carriera e i cittadini difficilmente lo voterebbero di nuovo.

L’Italia ha un debito pubblico di 2359 Miliardi, uno spread che sale e una crescita quasi nulla. La politica deve prendere atto che questa condizione pesa notevolmente sul Paese e se la pressione sullo spread continuerà a salire sarà necessario correre ai ripari. La lettera inviataci dell’Unione vuole essere un monito sul nuovo assetto politico italiano, inoltre credo che la prossima legge di stabilità provocherà un nuovo scontro con l’UE: Salvini non potrà tirarsi indietro dopo le dichiarazioni che ha rilasciato.

Molti dicono che lo spread viene strumentalizzato dai politici e in parte è vero; sta di fatto però che ogni mezzo punto di spread costa al Paese 2 miliardi di interessi in più sui titoli di Stato. Da quando il nuovo Governo si è instaurato, lo spread è salito di 2 punti e mezzo e questo si traduce in 10 miliardi di spesa pubblica in più all’anno.

Infine, dobbiamo tenere in considerazione altri 2 elementi: con la situazione economica attuale avremo tassi ancora molto bassi per tanto tempo ma a breve arriverà la scadenza del mandato di Mario Draghi, Presidente della BCE. In qualche modo Draghi, in questi anni, ha tutelato il nostro Paese attraverso prese di posizione molto forti e se ci sarà un tedesco a guidare la Banca Centrale Europea l’Italia non sarà più così al sicuro. La situazione che si verrà a creare in futuro è tutta da definire, ma quello che è certo è che l’Unione Europea dovrebbe essere più attenta anche nei confronti dei più deboli e avere verso di loro un approccio diverso. Come ho detto, ci sono Paesi che vanno a velocità differenti e questo è un aspetto da tenere in considerazione.”


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